Pensieri

I contenuti di questa pagina sono una selezione di “pensieri” scritti da Marco Arosio

Duc in altum

Il Mito di Logos

Prolegomeni alla sola metafisica possibile

Scrivo per la generazione futura, per l’alba del nuovo giorno che, dopo le tenebre più oscure, sempre rinasce, della nuova era che, da una parte, fugge le suggestioni relativistiche e nichilistiche dei falsi maestri di pseudo-filosofie che alienano l’uomo, dall’altra nega qualsiasi coinvolgimento e parentela con l’indottrinamento bigotto di un’intelligenthia cattolica che ha perduto la propria capacità di propulsione teoretica e sopravvive, languendo miseramente… tra devozionalismo superstizioso e difesa tradizionalista dell’istituzione, le due peggiori piaghe della Chiesa cattolica, binomio corrotto… che impedisce la dialettica vivificatrice del pensiero cattolico, la quale si esprime, all’opposto, nella relazione polare tra tradizione e profezia, i due pilastri sui quali si regge, da due millenni, la capacità dialettica di incarnare il Deus absconditus nella Rivelazione storica del Logos, già e non ancora compiuta. 

Vita ricerca verità

“Chi consacra la propria vita quale esercizio di ascesi teoretica non può inseguire altri scopi, quali il possesso del denaro, del potere, ecc., che richiedono, come condizione di sussistenza, l’uso della violenza, della menzogna, della sopraffazione […] Vive, lavora, pensa […] rivolto verso l’eterno, cercando di acquisire e comprendere un contenuto di conoscenza che dall’eterno promana e all’eterno riconduce […] deve vivere immerso nella quotidianità, a contatto con il fluire della vita reale e non chiudersi nelle biblioteche, che lo isolano dal contesto dell’esistere. I libri gli forniscono un’occasione per formarsi una strumentazione concettuale, ma la loro utilità è subordinata all’incontro con la verità che può essere reperito solo nella dimensione della vita reale e quotidiana, nel tempo cronologico che ogni individuo umano vive. L’intera (sua) vita speculativa […] può essere riassunta in una pagina: il resto è spiegazione, difesa, estensione, apologetica […] Per riuscire a scrivere quella pagina, per conquistare quell’idea, egli vive e muore, [ma] a quella pagina egli consacra l’intera sua vita.”

Si tratta – scrive Marco Arosio il 31 ottobre 2001 – di un “allenamento” per il futuro, è un atto di rispetto per i miei studenti: discipulis maxima reverentia debetur! Il rispetto per lo studente deve essere assoluto, lo studente è “sacro”, qualunque sia il livello di preparazione e le sue attitudini allo studio. Quando mi siedo per iniziare la lezione, non vedo dinnanzi a me studenti di un ateneo pontificio. Guardo la “mia” classe: e quando inizio a parlare mi impegno (e anche mi preparo nel corso della settimana che precede l’insegnamento) come se avessi di fronte docenti delle migliori università del mondo. Mi pare questo lo spirito giusto per svolgere con dignità e successo il mio incarico di docente.